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Se l’aborto diventasse illegale, si smetterebbe di abortire

Alla base dell’attivismo e della legislazione antiabortista vi è l’assunto che criminalizzare l’aborto equivale a estirparlo. Non c’è niente di più lontano dalla verità. Questo mito tenta di cancellare la tragica storia delle donne che muoiono a causa di un aborto insicuro o illegale, una pandemia evitabile che è ancora oggi comune in molto paesi in via di sviluppo.

La ragione principale che portò alla legalizzazione dell’aborto fu la salvaguardia della salute pubblica: molte donne morivano o subivano complicazioni, perchè la gran parte di coloro che avevano una gravidanza indesiderata accedeva all’aborto nonostante l’illegalità. In Gran Bretagna nel XVIII e XIX secolo, le cause principali di morte materna erano: febbre puerperale, emorragia, convulsioni e aborto illegale. Negli Stati Uniti, tra gli anni ’50 e gli anni ’60, il numero di aborti illegali si aggirava tra i 200,000 e 1,2 milioni l’anno, con fino a 5,000 vittime di aborto insicuro all’anno. Quando fu imposto il divieto di aborto in Romania, dal 1965 al 1989, che aveva lo scopo di far aumentare il tasso di natalità, più di 9,000 donne morirono a causa di complicazioni date da aborti illegali, e il numero delle nascite aumentò solo limitatamente.

Le leggi restrittive sull’aborto non diminuiscono nemmeno il numero degli aborti. Al contrario, le ricerche su scala mondiale indicano una correlazione tra le leggi restrittive e un numero elevato di aborti. Un’indagine sul numero di aborti praticati tra il 2010 e il 2014 ha rilevato una media di 27 aborti ogni 1,000 donne in età materna nei paesi sviluppati, mentre nelle regioni in via di sviluppo la media arriva a 37 casi su 1,000. In Africa e America Latina (inclusi i Caraibi), dove l’aborto è illegale in quasi tutti i paesi, il numero stimato di aborti è rispettivamente 34 e 44 ogni 1,000 donne in età materna. I numeri più bassi al mondo sono quelli riscontrati in America del Nord (17/1,000), Europa Occidentale (18/1,000), e Oceania (19/1,000), tutte regioni in cui l’aborto è legale quasi dappertutto.

Quando l’aborto è illegale, è insicuro.

Quando abortire è un crimine, l’unica cosa che cambia è la sicurezza della procedura. Recenti studi hanno attribuito alle cause legate all’aborto insicuro tra l’8 e il 18% delle morti materne a livello globale, e il numero di morti legate all’aborto nel 2014 si aggirava intorno ai 22,500 e i 44,000 casi. Quasi tutti accadono in luoghi in cui l’aborto è illegale. Inoltre, circa 6,9 milioni di donne ricevono una terapia per le complicazioni, mentre il 40% di coloro che vanno incontro a complicazioni non riceve alcun trattamento. Quando l’aborto è criminalizzato o non disponibile crea condizioni di rischio e causa numerose morti. L’aborto illegale viene praticato soprattutto in epoca gestazionale avanzata (in media intorno alla 15esima settimana) da personale inesperto (spesso dalla donna stessa), in condizioni non igieniche e con strumenti inadatti. Nonostante alcuni medici forniscano aborti sicuri dove è illegale, come in Polonia e in molti altri paesi, queste procedure sono spesso molto costose e accessibili solo per donne agiate.

Il sito www.abortionfilms.org ha compilato una lista di film e video che raccontano la storia dell’aborto e la situazione attuale; alcuni di questi filmati provengono dai paesi dove abortire è illegale.

Favorire l’accesso alla contraccezione e all’educazione sessuale aiuta a ridurre le gravidanze indesiderate, che costituiscono la ragione principale che porta le donne ad abortire. Migliorare le condizioni economiche, garantire un buon servizio sanitario e i diritti delle donne, le abilita a scegliere di diventare madri quando lo desiderano. Le donne dovranno sempre avere accesso all’aborto sicuro, perchè i contraccettivi non sono efficaci al 100% e il loro utilizzo scorretto ne riduce ulteriormente l’efficacia.


Figure 1: Cronologia delle norme legislative sull’aborto in diversi paesi

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Figura 2: Divieto d’aborto in Romania

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Figur 3: Divieto d’aborto negli Stati Uniti

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Figure 4: Divieto d’aborto in Inghilterra e Galles

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Fonti:

Guttmacher Institute,  Induced Abortion Worldwide (2016)

World Health Organization, Abortion rates drop in more developed regions but fail to improve in developing regions (2016)

Abortion Rights Campaign (Ireland), Myth #3: Criminalising abortion ensures a low abortion rate

Journal of the Royal Society of Medicine, British Maternal Mortality in the early 18th and 19th centuries, by Geoffrey Chamberlain (2006)

Journal of Family Planning & Reproductive Healthcare, The remarkable story of Romanian women’s struggle to manage their fertility (2013)

Our Bodies, Ourselves, The Impact of Illegal Abortion (2014)

Everyday Feminism, 6 Abortion Myths Debunked, by Erin McKelle (2004)