# 1

Le donne non hanno il diritto di decidere sulla vita di un altra persona

Un embrione o un feto non è “un’altra vita”. Si tratta del frutto dell’utero di una donna e dipende totalmente da lei. Persuadere una donna a portare avanti una gravidanza la mette in secondo piano rispetto al feto/embrione. Infliggere un lavoro o asservire una persona è vietato dall’articolo 4 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

La società non ha il diritto di dare priorità al feto rispetto alla vita della donna. Il controllo della propria fertilità è uno dei diritti fondamentali dell’uomo. Proibire l’accesso all’aborto è far diventare una donna un cittadino di seconda categoria. Quando l’aborto è vietato e i diritti del feto sono protetti dalla legge i corpi, i diritti e la salute delle donne sono subordinati alla protezione degli embrioni.                                            Prima che l’aborto divenisse legale in molti paesi le donne avevano due opzioni: sottoporsi ad un aborto illegale e non sicuro per la salute e la vita oppure continuare la gravidanza, anche in situazioni precarie sia per madre che per feto.

Le conseguenze legali delle leggi anti-abortiste sono catastrofiche, come abbiamo visto in Romania, Irlanda, Nicaragua, Brasile, Polonia, grossa parte dell’Africa e altri paesi. Oggigiorno una stima di 22.000-43.000 donne muoiono ogni anno e oltre 8 milioni subiscono i danni di procedure di aborto non sicure.

Fonti:

Universal Declaration of Human Rights

Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination Against Women (CEDAW) – Articolo 16, Matrimonio e famiglia

serendip.brynmawr.edu – Aborto e diritti delle donne: Unificazione di Pro-Vita e Pro-Choice attraverso il femminismo (2008)

International Journal of Gynecology & Obstetrics  (il link va al blog dell’autore) – Un appello al consenso e alla cooperazione per risolvere le diverse stime dei decessi legati all’aborto (2016)

Guttmacher Institute – Vietare l’aborto mette in pericolo la salute delle donne